ATTIC RANSACK - 04 - Senza
"Senza" è un brano cui sono particolarmente legato.
E' rimasto nel cassetto per tantissimo tempo (dal 2004) perchè, essendo frutto di un'improvvisazione, era pieno di imprecisioni, ma celava un segreto nella sua fortuita nascita. Almeno, così mi è sempre piaciuto pensare, ascoltandola.
E' rimasto nel cassetto per tantissimo tempo (dal 2004) perchè, essendo frutto di un'improvvisazione, era pieno di imprecisioni, ma celava un segreto nella sua fortuita nascita. Almeno, così mi è sempre piaciuto pensare, ascoltandola.
Ho sempre sentito che le mancasse ancora qualcosa e la chiamai "Senza".
Quando ho deciso di uscire con ATTIC RANSACK (*), "Senza" sarebbe stata l'unica traccia ad essere completata, ma senza perfezionarla.
Attendevo però lo spunto giusto.
Il 30 Novembre scorso, alla presentazione del libro del caro amico SILVIO BATTAGLIA (**), l'intera sala era pervasa dalla sua presenza in quanto assenza: una sensazione densa che mi ha accompagnato fino a casa. Ho dovuto perdermi due ore per le calli di Venezia per riuscire a stemperarla e finalmente portarmi a letto.
Nel teso dormiveglia, cercavo spunti letterari sul tema della presenza nella assenza e mi sono imbattuto in una poesia di Eugenio Montale: "Ho sceso, dandoti il braccio", letta da Franca Nuti (***).
Le parole di questa poesia coincidono fatalmente con tutto quello che riguarda questo brano.
E così, come in una reazione chimica, quelle parole hanno innescato l'intuizione che al mio brano mancasse in realtà una direzione, come ad una freccia, verso cui scagliarla: una dedica.
La mia non poteva che essere per SILVIO BATTAGLIA.
Appena ho potuto, ho provato ad inserire l'audio, così, nel mezzo: le parole calzavano la musica come fossero il vestito di cui è sempre stata orfana.
Sì, certo, le premesse per un abominio ci sono tutte: esecuzione da dilettante autodidatta, uso di un testo intoccabile, tutto può essere motivo di scandalo in questo brano, ma esce da una convergenza di coincidenze preziose che non sprecherò: ora posso scagliare la mia freccia.
Silvio, questo brano è per Te: da qui lo avresti disprezzato, ma sei servito Tu da lì per finirlo.
(*) ATTIC RANSACK: genesi (link)
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